A pochi km da Il Vecchio Mulino e Villa Fiorenzani potrete fare un escursione di mezza giornata o di una giornata intera.
A guardarsi intorno si direbbe che queste vallate non siano cambiate poi tanto dai tempi dei Kaiknas, una potente famiglia etrusca originaria della vicina Velathri (l’odierna Volterra) che signoreggiavano su queste terre e che lasciò in eredità il nome al fiume Cecina. L’entroterra della Val di Cecina è una delle zone più selvagge e intatte della Toscana: non ci sono rifugi e sono scarsi i sentieri segnati, i centri abitati sono piccoli e isolati, la natura è da quasi due secoli assoluta padrona dimostrando una notevole ricchezza di animali e piante.
Questo percorso è breve e facile, adatto a tutti .
La foresta è ammantata da una macchia mediterranea di leccio, corbezzolo, ginepro, lentisco, mirto, acero campestre e maestose querce; qui vivono cinghiali, caprioli, mufloni, istrici, tassi, e persino lupi, uccelli rapaci notturni e diurni.
Ma il protagonista indiscusso di questa escursione sarà il fiume Cecina, con le sue piscine naturali e le sue affascinanti leggende.
Storie e leggende del Masso delle Fanciulle
C’è una storia che da il nome al Masso delle Fanciulle, una storia un po’ triste che racconta di un passato violento. C’erano una volta due cugine molto belle e molto dolci; le due erano anche molto amiche e passavano spesso il loro tempo presso un grande masso a ridosso del fiume. Da qui badavano alle loro pecore e i loro canti si aggiungevano a quelli degli altri pastori intonando gioiosi stornelli d’amore. Gli animali del bosco accorrevano incantati presso il grande masso e perfino gli uccelli si fermavano ad ascoltare le voci armoniose che risuonavano nella valle. Purtroppo si fermava ogni giorno anche un vecchio lupo mannaro che si era invaghito delle due fanciulle. Un giorno, non contentandosi più di udirle e di guardarle di nascosto, balzò sulle due fanciulle e cercò di azzannarle. Spaventate a morte le due cugine tentarono di sfuggirgli, arrampicandosi in cima alla grande roccia, ma in un balzo il lupo le raggiunse. Allora le fanciulle non potendo più scappare si presero per mano e si gettarono nelle acque del fiume. Il fiume Cecina, impietosito, trasformò le due fanciulle in ondine di acqua; così portate dalla corrente fuggirono dalle bramosie del famelico mostro, allontanandosi per sempre.
Altre storie sono ben più vicine a noi: nei lunghi anni della Seconda Guerra Mondiale questo tratto di fiume è stato testimone delle azioni della resistenza contro le truppe nazifasciste; proprio nei pressi del Masso ebbero luogo alcuni degli scontri più cruenti di queste zone; il Masso era infatti un punto strategico di vedetta su cui i partigiani a turno montavano la guardia, per cui i tedeschi regolarmente tentavano di prendere il controllo di questa postazione.
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